Otto etichette identitarie che raccontano lo straordinario valore enologico di un territorio d’elezione, capace di dare risalto e valorizzare appieno i vitigni della tradizione: Catarratto e Inzolia per i bianchi, Perricone per i rossi. A questi si aggiunge il Syrah, varietà alloctona trapiantata in Sicilia che trova, da queste parti, le condizioni ideali per esprimersi al meglio. La nuova carta dei vini della Doc di Monreale vuole essere uno strumento di approccio verso i winelover che così può scoprirne le caratteristiche più distintive ed emblematiche. Vini bianchi fragranti, dotati di un patrimonio gusto-olfattivo fedele all’interazione tra vitigno e specificità pedoclimatiche del territorio. Rossi di grande eleganza, complessi eppure lineari, dove tempo, acciaio e legno (ma anche cemento) riescono a definire una tessitura dei tannini morbida ed avvolgente, con una sapidità interessante che, in alcuni casi, aggiunge una finezza particolare.
Vigna di Mandranova
La famiglia Alessandro è da sempre impegnata nella produzione di vini con una forte identità territoriale, le cui caratteristiche sono strettamente riconducibili alle particolari condizioni pedoclimatiche dell’areale di riferimento, quello di Monreale. Il Monreale Bianco Vigna di Mandranova cresce nel vigneto più antico della tenuta impiantato nel 1988, sulla collina che sovrasta la contrada Mandranova a 450 metri s.l.d.m. e rivela tutto il suo potenziale in una delle sue massime espressioni. 12 mesi in vasca d’acciaio sulle fecce fini e una piccola parte della massa per 12 mesi in tonneau di rovere francese: mix sapiente tra potenzialità del vitigno e peculiarità del territorio, il Catarratto Vigna di Mandranova è un vino elegante dal colore giallo paglierino. Seducente ed armonioso nel suo bouquet fruttato e floreale è completato da un finale speziato e minerale. Al palato la spiccata acidità lo rende estremamente equilibrato e verticale. Sorprendente nella sua persistenza. È il primo vino dell’azienda ad ottenere la denominazione Doc Monreale.
Murriali Insolia/Catarratto
Due varietà autoctone siciliane trovano nella Doc Monreale la propria dimora: l’inzolia e il Catarratto che crescono a 650 m.s.l.m. su terreni di medio impasto tendenti all’argilloso ma ricchi di scheletro e minerali. Da questi è possibile ottenere un blend dotato di grande freschezza che esalta la linearità aromatica distintiva della selezione varietale di uve autoctone da cui sono composti. Baglio di Pianetto abbraccia così la DOC di Monreale, con un vino dall’identità precisa e riconoscibile. Nel nome e nell’etichetta vengono richiamati l’omonima cittadina normanna a pochi chilometri da Palermo, il Duomo e il suo magnifico chiostro. Alla vista è giallo paglierino con riflessi verdolini. Note floreali di zagara, mela verde e pesca al naso; in bocca è equilibrato, fresco e piacevolmente sapido.
Murriali Insolia/Catarratto
Due varietà autoctone siciliane trovano nella Doc Monreale la propria dimora: l’inzolia e il Catarratto che crescono a 650 m.s.l.m. su terreni di medio impasto tendenti all’argilloso ma ricchi di scheletro e minerali. Da questi è possibile ottenere un blend dotato di grande freschezza che esalta la linearità aromatica distintiva della selezione varietale di uve autoctone da cui sono composti. Baglio di Pianetto abbraccia così la DOC di Monreale, con un vino dall’identità precisa e riconoscibile. Nel nome e nell’etichetta vengono richiamati l’omonima cittadina normanna a pochi chilometri da Palermo, il Duomo e il suo magnifico chiostro. Alla vista è giallo paglierino con riflessi verdolini. Note floreali di zagara, mela verde e pesca al naso; in bocca è equilibrato, fresco e piacevolmente sapido.
Syrah di Macellarotto
L’areale della Doc Monreale è oramai riconosciuto come punto di riferimento vinicolo per il Syrah e l’azienda di Giuseppe Vaccaro è tra quelle che meglio hanno saputo valorizzarne le enormi potenzialità. Il Syrah 2019 è il risultato di una viticoltura di precisione praticata su terreni collinari e franco-sabbiosi con una resa inferiore ai 50 quintali per ettaro e non è un caso che “Macellarotto” sia anche la contrada dove risiede l’azienda. Affina 12 mesi in tonneaux di rovere francese e altrettanti in bottiglia prima della messa in commercio. Si presenta di rosso rubino profondo con leggeri riflessi violacei ma è al naso che sprigiona tutto il suo varietale: note speziate di pepe nero e grafite ma anche piccoli frutti rossi e profumi di violetta. Al gusto è ampio con eleganti tannini ed un’ottima spalla acida che conferisce equilibro e lunghezza sul finale.
Granmassenti Perricone
È il fiore all’occhiello di un progetto di recupero centrato su una delle varietà autoctone più singolari del patrimonio ampelografico della Sicilia e, in particolare, della DOC di Monreale: Il Perricone. Il nome rievoca la leggenda delle “grandi ricchezze” nascoste nel Feudo Disisa, richiamando, appunto, l’opulenza e la raffinata tessitura dei suoi tannini. La spiccata ricchezza gusto-olfattiva dà una prova evidente di piacevolezza e intensità aromatica. Si percepiscono distintamente profumi di rosa rossa, frutti di bosco, mirtilli e amarene ma anche gradevoli sentori di pregiate spezie, racchiusi in un equilibrio accattivante e sensuale.
Granmassenti Perricone
È il fiore all’occhiello di un progetto di recupero centrato su una delle varietà autoctone più singolari del patrimonio ampelografico della Sicilia e, in particolare, della DOC di Monreale: Il Perricone. Il nome rievoca la leggenda delle “grandi ricchezze” nascoste nel Feudo Disisa, richiamando, appunto, l’opulenza e la raffinata tessitura dei suoi tannini. La spiccata ricchezza gusto-olfattiva dà una prova evidente di piacevolezza e intensità aromatica. Si percepiscono distintamente profumi di rosa rossa, frutti di bosco, mirtilli e amarene ma anche gradevoli sentori di pregiate spezie, racchiusi in un equilibrio accattivante e sensuale.
Parco Reale
La famiglia dei Marchesi de Gregorio, nella tenuta di Sirignano, si è dedicata da sempre alla coltivazione di varietà di vite autoctone come il Catarratto, Grillo, Inzolia, Moscato Giallo, Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Perricone e, dalla fine deli anni ’90 in poi, ha introdotto in azienda anche delle varietà internazionali; tra queste il Viognier, il Cabernet Sauvignon, il Merlot e, infine, il Syrah che, proprio nell’areale di Monreale, ha trovato un habitat ideale dove esprimersi al meglio.
Da vigneti in collina a 200 metri sul livello del mare nasce quindi Parco Reale, Syrah in purezza, una delle etichette più rappresentative dell’azienda: con una densità d’ impianto di circa 4.000 piante per ettaro, allevato a controspalliera e guyot semplice, le uve vengono lasciate a macerare con le bucce per circa quattordici giorni; il vino ottenuto fa un passaggio in barriques di rovere francese per 12 mesi, proseguendo la maturazione per altri sei mesi in botte grande di rovere ed affina ulteriori 6 mesi in bottiglia. Di color rosso rubino con tendenza al granato, sprigiona al naso profumi intensi e fruttati con sentori speziati di pepe nero, sottobosco ma anche vaniglia e liquirizia. Al gusto risulta morbido, corposo e con una buona struttura.
Ridente Syrah
L’azienda della famiglia Pollara con la sua passione e il suo talento, ha saputo trasmettere negli anni in Italia e all’estero la cultura e il valore dei vini prodotti in Sicilia. Con il nuovo corso della DOC Monreale anche Principe di Corleone è portatrice di novità e per questi motivi il Syrah dell’ultima vendemmia, che vedrà la luce nella prossima primavera, usufruirà della stessa Denominazione di Origine Controllata del territorio siciliano, oggi apprezzato per la valorizzazione del vitigno di origine francese.
Ridente Syrah
L’azienda della famiglia Pollara con la sua passione e il suo talento, ha saputo trasmettere negli anni in Italia e all’estero la cultura e il valore dei vini prodotti in Sicilia. Con il nuovo corso della DOC Monreale anche Principe di Corleone è portatrice di novità e per questi motivi il Syrah dell’ultima vendemmia, che vedrà la luce nella prossima primavera, usufruirà della stessa Denominazione di Origine Controllata del territorio siciliano, oggi apprezzato per la valorizzazione del vitigno di origine francese.
Catarratto
Un Catarratto bianco, risultato di una coltivazione biodinamica praticata su terreni sabbiosi a seicento metri di altitudine. Quello di Marco Sferlazza è un vino di grande corpo e buona capacità di invecchiamento, con una resa per ettaro di quaranta quintali da piante di cinquanta anni.
Al naso è intenso e coinvolgente, grandi profumi variano nel bicchiere: agrumi, camomilla ma anche note speziate. Un vino dalla grande beva, dotato di buona freschezza al palato e dal finale lungo.
La Monaca Syrah
La Monaca è un vino che nasce da un’accurata selezione di uve effettuata dal team di Tasca d’Almerita all’interno della Tenuta di Sallier de La Tour. Due ettari impiantati nel 2011 – ad un’altitudine di 320 metri sul livello del mare su suoli con tessitura sabbiosa – danno vita ad un Syrah identitario ed elegante. Affina in barili di rovere francese da 350 litri per 14 mesi e si presenta con un colore rosso rubino intenso. Al naso tipiche note speziate e balsamiche, profumi di grafite, erbe aromatiche e frutti rossi completano un corredo aromatico ampio e gradevole.
Al gusto struttura ed equilibrio regalano un sorso ampio e godereccio.
La Monaca Syrah
La Monaca è un vino che nasce da un’accurata selezione di uve effettuata dal team di Tasca d’Almerita all’interno della Tenuta di Sallier de La Tour. Due ettari impiantati nel 2011 – ad un’altitudine di 320 metri sul livello del mare su suoli con tessitura sabbiosa – danno vita ad un Syrah identitario ed elegante. Affina in barili di rovere francese da 350 litri per 14 mesi e si presenta con un colore rosso rubino intenso. Al naso tipiche note speziate e balsamiche, profumi di grafite, erbe aromatiche e frutti rossi completano un corredo aromatico ampio e gradevole.
Al gusto struttura ed equilibrio regalano un sorso ampio e godereccio.